lunedì 22 marzo 2010

Ristoranti "giapponesi"?

Le virgolette non sono usate a caso... perchè "giapponesi"? Perchè in questo boom nipponico di questi ultimi tempi, si sono moltiplicati a macchia d'olio i ristoranti sushi che vogliono solo percorrere la strada della moda, creando punti d'incontro in cui di giapponese c'è solo la pseudo-cameriera (che la maggior parte delle volte è cinese) e i nomi dei piatti (e a volte neanche quelli...).

A me personalmente questo crea un po' di tristezza, quasi quasi preferivo i ristoranti giapponesi gestiti da cinesi piuttosto che queste accozzaglie alla moda dove troneggia una musica spaccatimpani e dei menu "nippo-fusion-new-fashion", dove entri e non capisci se stai mangiando giapponese o qualcosa di vagamente simile... la moda è una brutta bestia, rischia sempre di rovinare anche le cose più buone e genuine :(

Basti vedere a Treviso... fino ad un anno fa non si sapeva nemmeno dove fosse il Giappone (io ne sono testimone...), il mio negozio era un piccolo abbozzo di cultura in una città di modaioli... adesso hanno aperto 3 (tre!!!) ristoranti giapponesi nell'arco di 2 settimane... O__o

Lo ammetto, delle "new entry" ne ho provato solo uno, perchè mi era stato consigliato da alcuni clienti: I-sushi, situato vicino alla chiesa di Santa Maria Maggiore. E ne sono rimasta colpita, soprattutto perchè (udite! udite!) all'inizio del menu il ristorante scrive di voler valorizzare la cultura della cucina nipponica... un caso più unico che raro, in un contesto in cui la cultura culinaria è lasciata in disparte a favore invece della "cultura della moda". Che dire? Mi ha fatto piacere, ho assaggiato volentieri i loro piatti e li ho anche trovati buoni :)
In tutto questo nipponismo sfrenato, ho trovato con piacere un ristorante che cerca di unire la moda alla cultura... ce ne sono pochi così ;)

Gli altri? Li devo ancora provare, ma ho paura di doverli inserire tra i ristoranti "giapponesi" di cui sopra... vedremo ;)

mercoledì 3 marzo 2010

"Kimono" alla libreria Feltrinelli di Padova

Lunedì ho avuto il piacere di poter effettuare una presentazione sul kimono e la sua storia alla libreria Feltrinelli di Padova, grazie alla collaborazione con l'associazione Ochacaffè (sempre di Padova).

Dalle 18.00 alle 19.00 una piccola sala di questa libreria ha cambiato nazione ed è diventata una piccola finestra affacciata sul Giappone e sul suo abito tradizionale. Grazie all'intervento di Yoshie Nishioka vestita con un komon (un kimono informale, da tutti i giorni) l'evento è stato ancora più particolare.

Mi ha fatto piacere parlare per un'ora di questo splendido abito, della sua storia e del suo sviluppo nel Giappone moderno... mi ha fatto soprattutto piacere vedere molte persone interessate e attive, che sono venute ad ascoltare nonostante la manifestazione che si era stabilita esattamente fuori dalla porta della libreria...

Bilancio più che positivo, direi, e non vedo l'ora di replicare alla Feltrinelli di Mestre il 19 aprile!! :)